Giacomo Prandina

Giacomo Prandina

San Pietro in Gu, 25.07.1917 – Gusen, 20.03.1945

 

Figlio di Opprandino e di Adele Lovato, Giacomo nacque a San Pietro in Gu (Padova) il 25 luglio 1917. Dal 1923 al 1928 aveva frequentato le scuole elementari nel suo paese natale, mentre dal 1928 al 1931 si iscrisse alle scuole parrocchiali di Sandrigo. Nel 1931 entrò nel seminario di Vicenza e lì frequentò la IV e la V Ginnasio e i tre anni del Liceo. Il 21 luglio 1936 Giacomo si diplomò da privatista presso il Liceo Ginnasio “Pigafetta” di Vicenza.

 

Il 14 novembre 1936, ossia al momento dell’iscrizione al corso di laurea in Matematica e Fisica (matricola 96/27) della Facoltà di Scienze, nell’A. A. 1936-1937, Giacomo era domiciliato a Padova in via Rogati 11, presso il collegio Barbarigo. Sul modulo Giacomo dichiarò di essere iscritto al GUF e alla Milizia Universitaria di Padova. Alla domanda allegò il certificato di nascita, rilasciato il 7 novembre 1936 da Giovanni Carlesso, ufficiale dello stato civile l Comune di San Pietro in Gu, e l’autenticazione della fotografia da parte del podestà Gino Casarotto.

La domanda di iscrizione, diversa dalla modulistica predisposta negli anni Quaranta, prevedeva uno spazio dedicato allo stato di famiglia. Grazie a questa sezione e ad un successivo stato di famiglia presentato per avere l’esenzione dalle tasse, possiamo riportare i seguenti dati. Tutti i figli nacquero a San Pietro in Gu.

  1. Prandina Opprandino, fu Antonio e di Maria Brunello, nato a San Pietro in Gu il 05.09.1874, agricoltore, morto l’11.04.1933.
  2. Lovato Adele (Adelaide), fu Bortolo e di Balasco Anna, nata a Montecchio Precalcino il 09.02.1876, casalinga.
  3. Prandina Maria Maddalena, nata il 15.09.1897, nubile, morta il 20.03.1927.
  4. Prandina Anna, nata il 25.01.1899, casalinga, maritata.
  5. Prandina Maria Santa, nata il 1°.11.1900, suora.
  6. Prandina Maria Caterina, nata il 15.09.1902, casalinga, maritata.
  7. Prandina Antonio, nato il 30.09.1904, contadino, ammogliato.
  8. Prandina Bortolo, nato il 28.11.1906, contadino, coniugato, morto il 16.07.1934.
  9. Prandina Angelo, nato il 1°.03.1909, contadino, coniugato.
  10. Prandina Pio, nato il 05.12.1910, contadino, celibe.
  11. Prandina Luigi, nato il 07.02.1913, morto l’08.03.1913.
  12. Prandina Giulia, nata l’08.02.1915, suora.
  13. Prandina Giacomo, studente, celibe.

Al 27 novembre 1937, a seguito della domanda di Giacomo di 22 giorni prima, risale la seduta del consiglio della Facoltà di Scienze che per Prandina deliberò il via libera all’iscrizione al II anno del biennio propedeutico di Ingegneria (matricola 16/7), evidenziando che avrebbe dovuto sostenere i due esami di disegno.

Dal modulo di iscrizione al II anno, consegnato il 15 dicembre 1937, apprendiamo che la madre aveva conseguito la licenza elementare, mentre il nonno paterno non aveva nessun titolo di studio ed era contadino. Stesso lavoro del padre di Giacomo: “contadino non possidente”.

Giacomo aveva ricevuto un premio di £ 300 dall’Opera Universitaria e un anno dopo ulteriori £ 200.

L’11 gennaio 1938 Giacomo chiese il modulo 45 per poter usufruire del rinvio del servizio militare.

Per il III anno la domanda fu presentata il 5 novembre 1938 e Giacomo scelse come indirizzo quello dell’Ingegneria industriale. Anche in questo caso chiese il modulo 45. Da notare che sul modulo di iscrizione comparve per la prima volta la domanda sull’appartenenza alla razza ebraica a cui rispose negativamente. Correva l’anno accademico 1938-1939.

Il 25 maggio 1939 chiese di poter sostenere, nella sessione estiva, gli esami di Scienze delle costruzioni, Meccanica applicata alle macchine e Idraulica.

I documenti ci consentono di seguire tutto il corso di studi di Giacomo e di vedere ad esempio che il 4 dicembre 1939 chiese di registrare i voti ottenuti negli esami dell’anno accademico 1939-1940 su un apposito modulo al fine di ottenere un assegno dalla Cassa scolastica. In effetti poi ottenne l’esonero della metà delle tasse dalla suddetta Cassa per il 1939-1940.

A seguito della domanda presentata da Giacomo il 6 maggio in virtù della legge del 20 marzo 1940, il 16 luglio arrivò la deliberazione dell’Università che lo dispensò, in quanto appartenente a famiglia numerosa, dal pagamento della sopratassa profitto di £ 150 per il 1938-1939 e di £ 1150 per il 1939-1940 (850 per l’iscrizione, 150 per la sopratassa speciale e 150 per la sopratassa profitto). Per far questo l’Università controllò gli esami superati e attestò che negli anni 1937-1938 e 1938-1939 “furono tutti superati regolarmente”. Eccoli: Meccanica macchine (voto 80), Scienze delle costruzioni (95), Idraulica (90), Elettrotecnica (85), Fisica tecnica (90) e Chimica applicata (85).

Il 14 marzo 1941 arrivò la dispensa dalle tasse per l’A.A. 1940-1941 per un totale di £ 1150. In quel caso fu segnalato il superamento degli esami di Costruzione idraulica (85), Topografia geodesia (85), Tecnologie generali (95), Macchine (80), Architettura tecnica (90) e Chimica industriale (100).

Il 30 giugno 1941 ottenne anche l’esonero dal pagamento di £ 75 per la sopratassa di laurea e £ 300 per la tassa di diploma. Tra maggio e giugno Giacomo aveva superato Materie giuridico-economiche, Costruzione macchine, Costruzione macchine elettriche, Misure elettriche, Trazione elettrica, Tecnologia speciale, Comunicazioni elettriche, Radiotecnica.

Il 20 giugno 1941 Giacomo Prandina superò l’esame di Laurea in Ingegneria industriale elettrotecnica con un voto di 100/100.

Il 1° luglio 1941, essendo assente per servizio militare, delegò Napoleone Grazioli per il ritiro del diploma di laurea. In effetti giacomo si trovava a Palermo in qualità di Allievo Ufficiale.

Il 5 dicembre 1941 chiese la restituzione del diploma di maturità classica, necessario per potersi iscrivere al corso di specializzazione in Ingegneria aeronautica (sezione costruzione di velivoli) presso il Politecnico di Torino per l’A. A. 1941-1942 (matricola 487/P). Sostenne gli esami di Aeronautica generale (prova scritta – 26/30 – e prova orale – 30/30), Tecnologie speciali (30/30), Aerodinamica (30/30 e lode), Strumenti di bordo (28/30), Motori per aeromobili (26/30), Costruzioni Aeronautica I e II (30/30 e 28/30).

Nel 1943 frequentò la scuola per Allievi Ufficiali del Genio Aeronautico da cui uscì con il grado si sottotenente. subito dopo entrò alla Fiat come collaudatore aeronautico.

Questo periodo di vita, di studi e di lavoro sfociò nella successiva scelta resistenziale. Entrato nella brigata Cesare Battisti della Divisione Vicenza, fu prima vicecomandante provinciale dal 04.02.1944 al 30.09.1944 e poi Commissario del comando provinciale dal 1°.10.1944 al 31.10.1944, giorno in cui fu arrestato. Condotto prima nella caserma di Sandrigo e poi nel carcere di San Biagio a Vicenza, il 21 dicembre venne trasferito nel campo di Bolzano. Da lì, insieme ad altri partigiani vicentini come i Fraccon, fu deportato a Mauthausen dove giunse l’11.01.1945. Rimasto in quarantena fino al 16 febbraio, fu poi inviato nel sottocampo di Gusen II per essere utilizzato dal DEST (Deutsche Erd- und Steinwerke GmbH) – Dipartimento delle operazioni III (BA III) nel settore della produzione di aeromobili a St. Georgen-Bergkristall (si tratta del sistema sotterraneo costruito nella vicina St. Georgen/Gusen – sede dell’amministrazione centrale regionale DEST – che ospitò la produzione di aerei Me-262 Messerschmitt nell’impianto interrato BERGKRISTALL-ESCHE 2).

Giacomo Prandina morì a Gusen il 13 marzo 1945 quando non aveva ancora compiuto 28 anni. 

 

Medaglia d’oro al valor militare

Di casa in casa, di paese in paese, ancora ricordato con commosso pensiero da quanti ascoltarono la sua parola, fu apostolo di fede che insegnò ai giovani, che scosse i dubbiosi. Le prime squadre partigiane dell’alto Padovano e del Vicentino furono da lui amorosamente curate e potenziate, i primi campi di aviolancio da lui impiantati, i primi servizi di raccolta notizie da lui organizzati. Uomo d’azione partecipò a centinaia di atti di sabotaggio, emergendo per ardire e sprezzo del pericolo. Arrestato subì disumane torture che, se piegarono il suo corpo, ne rafforzarono l’anima e mantenne spirituali rapporti con i compagni di fede che non volle spendessero per salvarlo energie e forze da riservare solo alla lotta per la Patria oppressa. Deportato in Germania e rinchiuso in un campo di annientamento, soccombette alla fame, agli stenti e alla pena che fino alla morte consumò il suo cuore in un’ardente fiamma di amore per la Patria lontana. San Pietro in Gu, settembre 1943; Mauthausen, marzo 1945.

 

Fonte

Archivio generale dell’Università degli Studi di Padova (AGAPD), Segreterie studenti, Fascicoli di studente, Ingegneria, 16/7 Prandina Giacomo.

I documenti presenti in questa pagina sono stati pubblicati su concessione dell’Università degli Studi di Padova – Ufficio Gestione documentale (11 maggio 2022).

 

Altre fonti

  • Pagina dedicata a Giacomo Prandina sul sito dell’Isacem.
  • Ricordo funebre di Giacomo Prandina su Phaidra.
  • Scheda pubblicata nella sezione “Sala dei nomi” del campo di Mauthausen.
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