Ebrei stranieri internati a Posina

Ebrei stranieri internati a Posina

 

  • ALTARAC (Altaras) Alberto, di Elias e di Simhan Levi, nato a Sarajevo il 15.08.1910. Coniugato con Finzi Mery. Negoziante. Di nazionalità croata. Già sottotenente del Genio nell’esercito jugoslavo. Tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Indicato come Altaras, è presente nell’elenco dei partigiani del battaglione Cesare Battisti della brigata “La Pasubiana” della divisione Garemi dall’8 settembre 1943. Fu commissario di battaglione. Nome di battaglia: Alberto Iugo. “Intelligente, attivo, disciplinato. Buon compagno. Organizzatore buono e scrupoloso. Comportamento ottimo. Partecipò a varie azioni in Val Posina all’attacco di pattuglie tedesche in marcia, azioni in val d’Adige ed altre varie azioni al movimento insurrezionale fu un ottimo organizzatore”.

 

  • ALTARAC Sante, di Rista e di Flora Koen, nato a Sarajevo il 05.05.1910. Celibe. Maestro. Di nazionalità jugoslava. Trasferito da Posina nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia l’8 dicembre 1942 per inadempienza delle disposizioni impartite e per cattivo comportamento.

 

  • BRACH Aldalbert, di Leopold e di Fanny Bek, nato a Somufalu il 30.01.1884. Coniugato con Brach Caterina. Commerciante. Di nazionalità tedesca. Tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941.
  • BRACH Caterina, di Josef e di Anna Kapp, nata a Vienna il 25.05.1894. Casalinga. Di nazionalità tedesca. Tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941.

 

  • COEN Haim, di Leone e di Karic Ester, nato a Pozarevac il 07.08.1905. Celibe. Negoziante. Va sottolineato che non corrisponde al Coen Haim arrestato e deportato ad Auschwitz, così come indicato su Il libro della memoria. Non solo non compare nella lista degli ebrei prelevati a Tonezza dai militari tedeschi il 30 gennaio 1944, ma i suoi dati non combaciano con quelli dei due Coen Haim indicati su https://digital-library.cdec.it/cdec-web/. Inoltre dai documenti degli Arolsen Archives, risulta che l’11 ottobre 1948 era a Milano e il 30 gennaio del 1950 emigrò negli Stati Uniti partendo da Brema.

 

  • FRIED Dragutin, di David e di Jelka Reckinetzer, nato a Ivanic–Grad (Croazia) il 07.02.1903. Operaio specializzato in riparazioni macchine da scrivere. Di nazionalità croata. Trasferito da Vallegrande a Curzola. Successivamente arriva a Vicenza il 19 luglio 1943. Internato a Posina il 20 luglio 1943. Da Posina passa a Montecchio l’8 settembre 1943.
  • FRIEDMANN Dora, di Emanuele e Riza Wassel, nata a Podr Slattima il 17(19).11.1907. Coniugata con Fried Ruben. Di nazionalità croata. 
  • FRIED Ruben, di Dragutin e di Dora Friedmann, nato a Zagabria il 07.07.1933. Di nazionalità croata. Trasferito da Vallegrande a Curzola. Successivamente arriva a Vicenza il 19 luglio 1943. Internato a Posina il 20 luglio 1943. Da Posina passa a Montecchio l’8 settembre 1943.
  • FRIED Franjo (Francesco), di David e Josipa (Giuseppina) Rechnitzer, nato a Krizevac il 16.07.1905. Coniugato con Pavusa Irena. Fratello di Dragutin. Impiegato. Decoratore di vetrine. Di nazionalità jugoslava. Dal 1938 al 1941 era a Zagabria (Gunduliceva 41 – fino al 1940; Deziliceva 65 tra il ’40 e il ’41). Giunto a Spalato come rifugiato il 13 luglio 1941 e si stabilì in via Ciano. Tradotto da Fiume a Vicenza il 15 novembre 1941. Si allontanò dal comune di internamento dopo l’8 settembre 1943. Fuggì verso il sud e fu assistito nei campi profughi di Carbonara e Santa Maria al Bagno. Risultava tra gli ebrei partiti nell’estate 1944 e arrivati a Fort Ontario negli Stati Uniti. I documenti presenti negli Arolsen Archives lo indicano nel 1945 nuovamente a Zagabria dove rimase fino all’ottobre 1949 quando scappò vero l’Italia. Lasciò Fiume clandestinamente, con falsi documenti, e con un treno arrivò a  Trieste dove rimase fino al marzo 1950. Subito dopo era in via Napoli, 1 a Roma presso una famiglia italiana.
  • PAVUSA Irena, di Nicolò e di Margherita Wincler, nata a Pressburg (Bratislava) il 20.04.1915. Coniugata con Fried Franjo. Casalinga. Di nazionalità jugoslava. Giunta a Spalato come rifugiata il 13 luglio 1941. Tradotta da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Nell’estate 1944 arriva a Fort Ontario negli Stati Uniti.
  • FRIED Anita, di Francesco e di Irena Pavusa, nata a Zagabria il 25.02.1938. Di nazionalità jugoslava. Tradotta da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Si allontana dal comune di internamento dopo l’8 settembre 1943. Nell’estate 1944 arriva a Fort Ontario negli Stati Uniti.
  • FRIED Alessandro, di Francesco e di Irene Pavusa, nato a Posina il 12.08.1942. Di nazionalità jugoslava. Si allontana dal comune di internamento dopo l’8 settembre 1943. Nell’estate 1944 arriva a Fort Ontario negli Stati Uniti.

 

  • FRIEDMANN David, di Beno (Beniamino) e di Elia Eiffi (Jetti Elijan), nato a Sarajevo il 23.07.1899. Coniugato con Coric Janka. Meccanico. Di nazionalità jugoslava. Tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Residente a Posina dal 28 novembre 1941. Trasferito a Crespano del Grappa (TV) il 31 dicembre 1942 per cure.
  • CORIC Janka, di Moses e di Matilde Benvenuti, nata a Belgrado il 19.12.1902. Coniugata con Friedmann David. Professione: casalinga. Di nazionalità jugoslava. Tradotta da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Internata a Posina dal 28 novembre 1941. Il 31 dicembre 1942 viene trasferita a Crespano per seguire le cure del marito. Si allontana il 27.10.43 insieme al marito.

 

  • GOLDSTEIN Herma, di Samuel e di Hana Adler, nata a Brod S/S il 02.10.1907. Coniugata con Teodor Steiner (prigioniero in Germania). Casalinga. Di nazionalità serba. Tradotta da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941.
  • STEINER Henri, di Teodor e di Herma Goldstein, nato a Belgrado il 28.05.1930. Studente. Di nazionalità serba. Tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941.

 

  • GRAF Sigfrid, di Jacob e di Schneder Caterina, nato a Vienna il 24.06.1866. Industriale. Di nazionalità tedesca. Tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Il 26 febbraio 1942 chiede il trasferimento per motivi di salute da Posina a Tarzo dove è internata la nipote. Giunto a Tarzo il 20 maggio 1942. Deceduto il 15 ottobre 1942 all’Ospedale di Vittorio Veneto per malattia.

 

  • MARKOVIC Herman (Aharon Tzvi), di Jakob (Simcha Yaakov) e di Bela Weimberg, nato a Ujfalu (altra fonte: Certeze, Romania) il 03.12.1893. Commerciante. Titolare dell’azienda di maglieria “Vunatrikot” a Zagabria, città in cui si trasferì nel 1912 con la moglie. I due coniugi ebbero 4 figli: Hinko, nato a Zagabria nel 1921 e ucciso a Jadovno nel 1941, Branko, nato a Zagabria nel 1922, Josip e Renata (fonte: https://zbl.lzmk.hr/?p=1231) . Di nazionalità jugoslava. Coniugato con Fanny Knacker. Tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Da Posina si sposta a Mel (BL) e poi a Merate. Fuggì in Svizzera dove rimase per alcuni anni insieme a tutta la famiglia, stabilendosi a Ginevra. Lì si rivolsero all’IRO e ottennero il permesso per emigrare con la nave Nelly in partenza da Brema verso il Canada il 17 maggio 1951. Herman è morto a Toronto nel 1964.
  • KNACKER Fanny (Faiga Bina Faye), di Enrico (Chaim) e Sara Rivka, nata a Ujfalu (altra fonte: Certeze, Romania) il 26.07.1901. Coniugata con Herman Markovic. Fanny e la figlia partirono dalla Croazia e raggiunsero Herman e Josip solo nel 1942. Per la precisione, secondo la testimonianza di Josip (leggi qui), la famiglia si riunì nell’aprile del 1942, ma Fanny e Renata dovevano essere già a Mel nel gennaio 1942, considerato che Renata ebbe il permesso dal podestà di Mel di recarsi a Belluno per una visita medica. Si è preferito inserire qui tutti e quattro i membri della famiglia per dare contezza della loro storia, ma Fanny e Renata sono state conteggiate con gli ebrei di Mel. Fanny è morta nel 1982 a Toronto in Canada.
  • MARKOVIC Josip (Joseph; Yosef Josko), di Herman e di Fanny Knacker, nato a Zagabria il 23.11.1924. Studente. Di nazionalità jugoslava. Tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Da Posina si spostò a Mel (BL) e poi a Merate. Dalla ricostruzione della sua storia, emerge che nell’autunno 1942 la famiglia raggiunse uno zio che era internato vicino al confine svizzero (Merate, provincia di Como, ora provincia di Lecco, ndr). Dopo l’armistizio, la famiglia Markovic riuscì a fuggire in Svizzera. Furono aiutati da una donna cristiana che pagò una guida per portarli oltre il confine. La famiglia trascorse il resto della guerra in un piccolo villaggio nella parte francese della Svizzera. Si vedano anche i documenti presenti negli Arolsen Archives. Josip è morto a Toronto il 2 aprile 1993.
  • MARKOVIC Renata, di Herman e di Fanny Knacker, nata a Zagabria il 02.10.1929. Si veda quanto scritto per la madre. Renata fuggì da Zagabria quando aveva 12 anni. In Escape. Teens who escaped the Holocaust to freedom di Sandra Giddens (The Rosen Publishing Group, New York 1999, pp. 16-18) Renata ricorda così la sua infanzia: «Mio padre, un uomo tranquillo e profondamente religioso, era conosciuto come un oratore riluttante. Questo ha lasciato la parola e il processo decisionale a mia madre. Il suo atteggiamento da “mai dire di no” è stato essenziale per salvarmi la vita. Mio padre aveva una fabbrica che produceva tessuti e mia madre era responsabile delle vendite. Avevo due fratelli e una sorella. Eravamo una famiglia premurosa. Venivo da una casa ortodossa in una comunità dove tutti conoscevano gli affari degli altri. Ricordo un episodio di quando avevo solo sette anni e mia sorella era un’adolescente. È andata a scuola un sabato per fare un test. Questo era un tabù in un quartiere ortodosso, perché parte della nostra pratica religiosa consisteva nel non scrivere o lavorare durante lo Shabbat. La comunità l’ha ostracizzata. Ha dovuto lasciare la nostra casa e andare in un’altra scuola per aver disobbedito alle nostre leggi religiose. La mia famiglia ha imparato che il potere della comunità era molto forte. Ricordo di essere stata una bambina audace ed estremamente felice. Ho saltato la corda, giocato a biglie e mi è piaciuto essere circondata da amici e familiari. La lettura per me era una passione. Uno dei miei libri preferiti si chiamava “I ragazzi di Paul Street”. Parlava di un bambino indigente che veniva preso di mira da una banda di ragazzi. Purtroppo alla fine moriva. Il desiderio che è iniziato quando ero molto giovane e che non mi ha mai abbandonato è stato quello di viaggiare. Amavo leggere romanzi stranieri. Mi immaginavo come un’eroina in ambienti esotici. Mi sono innamorata di un cugino più grande che viaggiava per il mondo. Lui non sapeva nemmeno che esistessi, ma il fatto che potesse viaggiare ovunque e vedere tutto era allettante per la mia giovane mente. Prima che lo sapessi, stavo per iniziare un viaggio che non avrei mai dimenticato». Renata (coniugata Eisen) è morta a Toronto il 24 giugno 2016.

Herman Markovic e Fanny Knacker in una foto tratta da geni.com. Al centro, Josip Markovic (foto tratta dal sito del Museo dell’Olocausto di Montreal). A destra, Renata Markovic (foto tratta dal libro di Sandra Giddens, Escape. Teens who escaped the Holocaust to freedom, cit., p. 18)

 

  • RAPPAPORT Saul, di Chaim e di Fanny Danener (Denker), nato a Viznitc il 05.08.1891, Coniugato con Rappaport Frieda. Commerciante. Di nazionalità tedesca.
  • RAPPAPORT Frieda (Federica), di Herman e di Fanny Chinger, nata a Lwow il 23.05.1905. Coniugata con Rappaport Saul. Casalinga. Di nazionalità tedesca.

 

  • ROSEMBERG (Rosenberg) Alessandro, di Eugenio e di Cecilia Sicherman, nato a St. Becej il 19.11.1919. Coniugato con Elena Kisch.  Impiegato. Di nazionalità jugoslava. Tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Trasferito da Posina a Lastebasse e successivamente il 18 febbraio 1943 nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia.
  • KISCH Elena, di Giuseppe, nata a Novisad il 07.11.1921. Coniugata con Rosenberg Alessandro. Impiegata. Di nazionalità jugoslava. Domiciliata a Spalato. Internata a Posina, fa richiesta di trasferimento a Lastebasse dove è internato Eugel Simon, un suo parente.
  • ROSEMBERG (Rosenberg) Adriana, di Alessandro e di Elena Kisch, nata a Thiene il 12.08.1942. Di nazionalità jugoslava.
  • ROSEMBERG (Rosenberg) Ladislav, di Eugenio e di Cecilia Sicherman, nato a Stari Becej il 19.01.1924. Fratello di Alessandro. Impiegato. Di nazionalità jugoslava. Tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Il 16 novembre 1942 chiede il trasferimento nel campo di Ferramonti di Tarsia perché lì sono internati alcuni suoi parenti, ma anche per motivi economici. Vi arriva il 7 maggio 1943.

 

  • SCHRENGER Jakob, di Wilhelm e di Cornelia Weiss, nato a Daruvarski Brestovak il 14.10.1893. Commerciante. Di nazionalità jugoslava. Tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Il 4 agosto 1945 è presente a Bari. Si veda la biografia di Milan. Si è spento a Zagabria il 19.11.1972.
  • SCHRENGER Milan, di Jakob e di Greta Barani, nato a Zagabria il 05.07.1920. Tecnico. Di nazionalità jugoslava. Residente in Škrlčeva 35, nel maggio 1941 si spostò a Sussak (via Strossmajerova) per un mese, per poi tornare all’indirizzo precedente per un altro mese perché costretto al rimpatrio dalle autorità italiane. Ottenuto un lasciapassare tramite un amico, andò a Spalato con il padre. La madre doveva raggiungerli, ma non arrivò mai a Spalato, Fu tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Dopo l’armistizio fuggì verso sud e si nascose in varie zone dell’Abruzzo fino a quando incontrò le linee alleate. Nel dicembre 1943 era in via Napoli, 50 a Bari. Nel giugno 1944 lui e il padre si unirono alla Royal Yugoslav Army ad Arnesano (LE) e poi a Tuturano (BR). A dicembre, invece, si trovava in via Appia Nuova, 41 a Roma, prima di tornare con il padre, nel luglio 1945, a Zagabria per vedere cos’era accaduto alla madre. Scoprirono che era stata uccisa dagli ustascia. Fino al 1947 Milan frequentò l’università. Quando aprirono le registrazioni per l’emigrazione in Palestina, anche lui fece domanda che però fu respinta. Il 27 settembre 1950 decise allora di fuggire in Italia in treno e attraversò il confine a Monfalcone nella notte tra il 28 e il 29, per poi dirigersi verso Roma. Questo ingresso clandestino in Italia fu smentito da una ricostruzione dall’Office of Operational Security. All’IRO chiese di emigrare in Brasile. Si vedano i documenti presenti negli Arolsen Archives da cui è tratta la foto. Si è spento nel 1975 a Parigi.
  • SCHRENGER Branko, di Jakob e di Greta Barani, nato a Zagabria il 28.01.1930. Di nazionalità jugoslava. Tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Il 4 agosto 1945 è presente a Bari. Morto il 03.02.1993 a Londra.

 

  • SCHWARZEMBERG Sigmund, di Bengo e di Cecilia Rosner, nato a Zagabria il 28.07.1902. Coniugato con Blunger Anna. Impiegato. Di nazionalità jugoslava. Tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Nell’estate 1944 arriva a Fort Ontario negli Stati Uniti.
  • BLUNGER Annie, di Paul e di Maria Berman, nata a Riga il 16.07.1905. Coniugata con Schwarzemberger Sigmund. Casalinga. Di nazionalità jugoslava. Tradotta da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Nell’estate 1944 arriva a Fort Ontario negli Stati Uniti.
  • SCHWARZEMBERG Slavko, di Sigmund e di Annie Blunger, nato a Riga l’11.04.1932. Studente. Di nazionalità jugoslava. Tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Nell’estate 1944 arriva a Fort Ontario negli Stati Uniti.

 

  • SINGER Ziga, di Guglielmo e di Rosa Deutsch, nato a Đurđevac il 16.03.1913. Coniugato con Weisman Haika. Elettricista. Di nazionalità jugoslava. Tradotto da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Trasferito il 10 maggio 1942 a Rovigo. Risulta a Roma il 10.10.1944.
  • WEISMAN Haika, in Singer di Marco e di Jetti Schneider, nata a Koprivnica il 21.03.1921. Coniugata con Singer Ziga. Casalinga. Di nazionalità jugoslava. Tradotta da Fiume a Vicenza il 25 novembre 1941. Trasferita il 10 maggio 1942 a Rovigo dove è internata la sorella.

 

DATI

  • Internati totali: 33 (Fanny Knacker e Renata Markovic sono state conteggiate tra gli internati del comune di Mel, in provincia di Belluno)
  • Maschi: 22
  • Femmine: 11
  • Nuclei familiari: 10
  • Persone sole: 4
  • Minorenni al 1943: 7
  • Deportati: 0 (oltre a 1 morto durante l’internamento)
  • Sopravvissuti: 32
  • Nazionalità: 28 jugoslavi (di cui 2 nate in Italia, 2 nati in Lettonia, 1 di origini slovacche), 3 austriaci, 2 tedeschi (di cui 1 di origini polacche).
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