Ebrei internati a Crespano del Grappa

Ebrei internati a Crespano del Grappa

 

  • Benvenisti Regina, di Mois e Estera Benzion, nata a Belgrado il 30.06.1895. Vedova Letichevski. Professione: casalinga. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato. Internata a Crespano e alloggiata in via Quattro Novembre n. 15.
  • Coric Janka, di Moses e Matilde Benvenuti, nata a Belgrado il 19.12.1912. Coniugata con David Friedman. Professione: casalinga. Arriva in Italia nel maggio 1941. Internata a Posina (Vicenza), il 31 dicembre 1942 viene trasferita a Crespano per seguire le cure del marito.
  • Friedman David, di Beno e Elia Eiffi, nato a Sarajevo il 23.12.1900. Coniugato con Janka Coric. Professione: meccanico. Arriva in Italia nel maggio 1941. Internato a Posina (Vicenza) assieme alla moglie, il 31 dicembre 1942 viene trasferito per cure a Crespano.

 

  • Feldman Enrico, di Villy e Elisa Loebl, nato a Belgrado il 13.01.1908. Professione: giudice. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato. Internato a Crespano, alloggiato in via Vittorio Veneto n. 19, presso l’abitazione di Emilia Zago, e all’Albergo alla Posta.

 

  • Frajdenfeld (Freudenfeld) Herman, di Bernhard e Sarina Detch (Dajch), nato a Belgrado il 26.04.1895. Coniugato con Ruza Feigenbaum. Impiegato, contabile. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato. Internato a Crespano, alloggiato in via Artigianato n. 13/a. La moglie era confinata a Cison di Valmarino, mentre il figlio Bernhard fu internato prima a Roana (Vicenza), poi a Cison e infine a Ferramonti. Tra i documenti degli Arolsen Archives (da cui sono tratte le foto di Herman e Elvira), che risalgono a dopo la guerra, ce ne sono alcuni che si riferiscono ad Hermann Frajdenfeld. I dati anagrafici corrispondono, ma la moglie risulta Elvira Alfandari, nata a Niš il 10.02.1900, che dovrebbe corrispondere all’Alfandari internata a Lusiana (stessi genitori, identico luogo di nascita, ma nata il 29.01.1900) e sposata con Abramo Nahmias. Questi dati non escludono che Herman sia stato sposato in precedenza con la Feigenbaum. Per quanto riguarda il percorso di Herman, questo è quanto si ricava dagli Arolsen Archives. Herman visse a Belgrado fino all’aprile del 1941. Lavorara come impiegato statale al Dipartimento della navigazione fluviale del Ministero dei Trasporti. Con l’invasione dei nazi-fascisti, perse il lavoro. Essendo conosciuto, si spostò a Pljevlje, in Bosnia, dove si registrò con il falso nome di Ivan Hadzic. A causa dei controlli più stringenti, dal maggio 1942 all’ottobre 1944 andò a vivere a Petrovac Na Mlavi, in Serbia. Lì lavorò come agricoltore presso Joca Gavrilovic, un ricco contadino serbo. Nell’ottobre del 1944, dopo la liberazione, tornò a Belgrado dove, dopo un breve periodo di disoccupazione, fece il contabile dell’impresa di trasporti Ilija Jovanovic per cui lavorò fino al 1947. In agosto la ditta fu chiusa dallo Stato ed Herman cominciò a lavorare per la Jovan Jovanovic, una ditta che vendeva parti ai auto-carro. Anche quest’impresa fu chiusa e confiscata e così nel gennaio 1948 Herman perse nuovamente il lavoro. A quel punto cominciò a fare il cameriere in un bar, almeno fino al giugno 1950, periodo in cui si trasferì ad Opatija dove conosceva un amico, l’ingegner Arnold Izak. Il 14 agosto, con la moglie e l’amico, si spostò a Lubiana per tentare di fuggire. Arnold trovò uno sloveno, un certo Antonio, che tre giorni dopo li portò con un camion fino al confine con l’Italia, viaggiando soprattutto di notte. Il 21 agosto attraversarono il confine nei pressi di Tarvisio e lì i coniugi presero un treno per Milano dove arrivarono il 23. Si stabilirono in via Fabio Filzi 45, presso il cugino Beli Konfino. In un altro documento si afferma che Herman ed Elvira Alfandari arrivarono in Italia da Haifa il 19 agosto 1950 (con un lasciapassare israeliano). Il 24 agosto si registrarono all’IRO per chiedere assistenza. Poco tempo dopo i coniugi arrivarono a Roma anche per perorare la propria causa davanti all’IRO. Si stabilirono in Lungomare Paolo Toscanelli 136 a Ostia. Alla fine, dopo un appello, furono dichiarati “ineligible”. Il 3 febbraio 1951 presentarono un secondo appello, ma la decisione non cambiò. I dati riportati fanno pensare, quindi, che Herman non sia mai stato internato a Crespano del Grappa. I dati relativi agli ebrei che nell’estate del 1944 partirono da Napoli per gli Stati Uniti e furono condotti nel campo di Fort Ontario, rimandano alla presenza di Herman ed Elvira, questa volta indicati come “non legalmente sposati”. Inoltre, furono inseriti nel gruppo che, il 31 maggio 1945, partì con la Gripsholm da New York per giungere a Napoli prima di essere rimpatriato in Jugoslavia. Anche in questo caso, furono indicati come “coppia non sposata”. Di sicuro i due erano presenti a Fort Ontario e ciò è in contrasto con la ricostruzione riportata nei documenti degli Arolsen Archives. Elvira, dopo l’armistizio, arrivò a Roma con il marito, Abramo Nahmias, ma poi lui rimase in Italia mentre lei risulta, appunto, negli Stati Uniti.

 

  • Friedman Abraham, di Lazar e Rosa Rosembaum, nato a Saljva (Croazia) il 30.05.1892. Coniugato con Rosalie Stein. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato (Fiume) assieme alla moglie. Internato a Crespano e alloggiato in via S. Carlo n. 1, il 19 agosto 1942 viene trasferito a Sossano (Vicenza), dove si trova la figlia Bianca. Un’altra figlia, Flora, si trova internata a Cocconato (Asti). Si allontana dal comune di internamento il 27 ottobre 1943 e raggiunge la Svizzera.
  • Stein Rosalie, di Isak e Beti Klein, nata a Wjfeherto (Croazia) il 19.07.1891. Coniugata con Abraham Friedman. Professione casalinga. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato (Fiume) assieme al marito. Internata a Crespano e alloggiata in via S. Carlo n. 1, il 19 agosto 1942 viene trasferita a Sossano (Vicenza), dove si trova la figlia Bianca. Un’altra figlia, Flora, si trova internata a Cocconato (Asti). Si allontana dal comune di internamento il 27 ottobre 1943 e raggiunge la Svizzera.

 

  • Grimberg (Grunberg) Paolo, di Moritz e Ella Pinto, nato a Belgrado il 10.06.1924. Professione: studente. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato. Internato a Crespano, alloggiato in piazza S. Marco n. 40. Dal 26 giugno 1943 è detenuto presso le carceri mandamentali di Asolo dove rimane fino all’ottobre successivo.

 

  • Gutman Harry, di Leo e Malvina Frajdenfeld, nato a Belgrado il 15.08.1909. Professione: ottico. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato. Internato a Crespano e alloggiato in via 4 Novembre n. 15.

 

  • Kabiljo Jakov, di Leo e Ketty Amar, nato a Belgrado il 21.04.1911. Coniugato con Lidia Konforty. Professione: viaggiatore di commercio. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alla moglie. Internato a Crespano, alloggiato in via Quattro Novembre n. 1. Il 1° febbraio 1943 si trasferisce a Conegliano. Nell’estate 1944 arriva a Fort Ontario negli Stati Uniti.
  • Konforty Lidia, di Albert e Rojana Salomon, nata a Belgrado il 26.04.1913.  Coniugata con Jakov Kabiljo. Professione: casalinga. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme al marito. Internata a Crespano, alloggiata in via Quattro Novembre n. 1.  Il 1° febbraio 1943 si trasferisce a Conegliano. Il fratello Raphael e altri parenti si trovano confinati ad Aprica (Sondrio). Nell’estate 1944 arriva a Fort Ontario negli Stati Uniti.

 

  • Konfino (Confino) Djoja (Gioia), di Samuel e Rejna Levi, nata a Belgrado il 28.02.1901. Coniugata con Mika Levic. Professione: casalinga. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme al figlio Mihajl Levic. Internata a Crespano e alloggiata prima in piazza S. Marco n. 40 e poi in via Quattro Novembre n. 1. Il marito è prigioniero di guerra, mentre il nipote Saul Konfino è internato a Zibello (Parma). Il 13 settembre 1943 viene raggiunta dal marito, fuggito dal campo di concentramento di Borgate Sotto, e insieme rimangono nascosti nella casa di Natale Vaccaro fino al 3 ottobre 1944. Ferito durante il rastrellamento del Grappa, Mika Levic si trasferisce all’ospedale di Padova e poi, sotto falso nome, nel manicomio della stessa città fino al maggio 1945.
  • Levic Mihajl, di Mika e Djoja Konfino, nato a Belgrado il 14.07.1923. Professione: studente. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alla madre. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alla madre. Internato a Crespano e alloggiato prima in piazza S. Marco n. 40 e poi in via Quattro Novembre n. 1. Il 13 settembre 1943 viene raggiunto dal padre, fuggito dal campo di concentramento di Borgate Sotto, e insieme rimangono nascosti nella casa di Natale Vaccaro per circa un anno.

 

  • Issakovic Isak, di Josif e Lenka Altarac, nato a Belgrado il 19.07.1896. Coniugato con Mimi Taitacak. Professione: avvocato. Internato prima a Ferramonti, il 20 agosto 1942 viene trasferito a Crespano dove si trova già la moglie e alloggiato in piazza S. Marco n. 40.
  • Taitacak Mimi, di Samuel e Rascela Haim, nata a Belgrado il 13.03.1904. Coniugata con Isak Issakovic. Professione: casalinga. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato. Internata a Crespano, alloggiata in piazza S. Marco n. 40.

 

  • Levi Rascela, di Naftali e Berta Levi, nata a Belgrado il 15.07.1886. Vedova Mandich. Professione: casalinga. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alla figlia Berta Mandich e al nipote Miscia Alkalay. Internata a Crespano e alloggiata in via Quattro Novembre n. 1.
  • Mandich Berta, di Koja e Rascela Levi, nata a Belgrado il 07.11.1913. Professione: casalinga. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme al figlio Miscia Alkalay. Internata a Crespano e alloggiata in via Quattro Novembre n. 1. Il marito Isak Alkalay risulta prigioniero di guerra (forse è l’Alkalay Isak presente su un documento di vittime del campo di Banjica).
  • Alkalay Miscia, di Isak e Berta Mandich, nato a Belgrado il 15.06.1941. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alla madre. Internato a Crespano e alloggiato in via Quattro Novembre n. 1.

 

  • Nacht Arnold, di Enrico e Roma Gerstam, nato a Leopoli (Polonia) l’08.05.1911. Coniugato con Paulina Bomse. Professione: medico. Dal 1939 al 1941 aveva lavorato nella sanità pubblica jugoslava. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alla moglie. Internato a Crespano, alloggiato in via Vittorio Emanuele n. 20. Dal 1943 al 1945 lavorò con la Commissione Alleate in vari ospedali e campi, poi per l’UNRRA e dal 1947 per l’IRO. Nel 1947 nacque Alexander, il figlio di Arnold e Paulina. Nel 1951 si trovava nel campo profughi di Barletta.  Si vedano i documenti presenti negli Arolsen Archives.
  • Bomse Paulina, di Alessandro e Maria Bonsovich, nata a Leopoli (Polonia) il 16.12.1914. Coniugata con Arnold Nacht. Professione: insegnante di tedesco. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme al marito. Internata a Crespano, alloggiata in via Vittorio Emanuele n. 20. Dopo l’armistizio fuggì verso sud. La ritroviamo in diversi campi profughi pugliesi.

 

  • Russo Jakov, di Israel e Regina Baruch, nato a Belgrado il 25.11.1878. Coniugato con Johanna Haim. Professione: industriale. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alla moglie e al figlio Gingi. Internato a Crespano, alloggiato in piazza S. Marco n. 40. Il 16 giugno 1948 la famiglia partì con la Vulcania alla volta di New York (fonte: Arolsen Archives).
  • Haim Johanna, di Jovan e Klara Macliak, nata a Pancevo (Serbia) il 1°.01.1891. Coniugata con Jakov Russo. Professione: casalinga. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme al marito e alla figlia Djindji. Internata a Crespano, alloggiata in piazza S. Marco n. 40.
  • Russo Djindji, di Jakov e Johanna Haim, nata a Belgrado il 27.12.1913. Professione: casalinga. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme ai genitori. Internata a Crespano, alloggiata in piazza S. Marco n. 40. Nel 1942 si sposa con Bertold Kohen, già internato a Ferramonti.
  • Kohen Bertold, di Mosè e Marianna Albela, nato a Belgrado l’08.06.1894. Arriva in Italia nel maggio 1941 e viene internato a Ferramonti. Nel giugno 1942 si trasferisce a Crespano e si sposa con Djindji Russo. È alloggiato in piazza S. Marco n. 40.

 

  • Stajn Filippo, di Adolf e Geni Heks, nato a Stari Beschegne (Besenovo) il 06.08.1898. Coniugato con Margit Benzioni. Professione: rappresentante di commercio. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alla moglie. Internato a Crespano, alloggiato in via Artigianato n. 13/a. Il 31 agosto 1943 viene ricoverato all’ospedale di Treviso. Nell’estate 1944 arriva a Fort Ontario negli Stati Uniti.
  • Benzioni Margit, di Avram e Rejna Benzioni, nata a Vrschac il 06.04.1905.  Coniugata con Filippo Stajn. Professione: casalinga. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme al marito. Internata a Crespano fino al 10 settembre 1943 e alloggiata in via Artigianato n. 13/a. Poi si trasferisce a Treviso per assistere il marito ammalato, ma rimane per qualche settimana in contatto con l’amministrazione comunale di Crespano per l’invio del sussidio. Nell’estate 1944 arriva a Fort Ontario negli Stati Uniti. Nel 1963 risulta residente a Boston.

 

Dati
  • Internati totali: 22 (non conteggiati Coric Janka e Friedman David già inseriti a Posina, e Friedman Abraham e Stein Rosalie già conteggiati nel comune di Sossano)
  • Maschi: 12
  • Femmine: 10
  • Nuclei familiari: 8
  • Persone sole: 4
  • Minorenni al 1943: 1
  • Deportati: 0
  • Sopravvissuti: 22
  • Nazionalità: 20 jugoslavi, 2 polacchi.  
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