Ferdinando Agostino Isotton, Evangelina Domenica De Biasio
ed Elvira Furlan in Isotton
(scheda a cura di Irene Nieddu)
Ferdinando Agostino Isotton, Evangelina Domenica De Biasio. Foto dello Yad Vashem.
Ferdinando Agostino Isotton e sua moglie Evangelina Domenica (nata De Biasio) vivevano nel paese di Possagno del Grappa (oggi Possagno di Canova) in provincia di Treviso. I figli della coppia (due femmine e un maschio) erano già sposati e non vivevano con i genitori, ma nella casa con gli Isotton abitava Elvira Furlan, una donna che aiutava in casa ogni giorno.
I cinque membri della famiglia Garti – i genitori, Raphaelo e Yohana, i loro figli, Isaac e Moshe, e uno zio, Israelo – fuggirono da Belgrado a Spalato nel settembre 1942 e lì vissero come profughi fino al novembre 1942, quando partirono per Fiume. Da questa località, insieme ad altre otto famiglie di profughi, furono reclusi come internati civili nel paese di Possagno del Grappa.
Dal dicembre 1942 fino alla fine della guerra, i Garti e le altre famiglie rimasero in questo villaggio. Secondo il loro status di internati civili, erano obbligati a rispettare diverse regole: gli uomini dovevano presentarsi tre volte al giorno davanti alle autorità locali; non potevano lasciare il villaggio senza permesso; non potevano lavorare o mandare i bambini alla scuola locale; le loro lettere erano censurate e c’era il coprifuoco.
Tuttavia, dopo alcuni mesi, le autorità erano diventate più indulgenti e, a poco a poco, si svilupparono anche relazioni amichevoli tra gli internati civili e gli abitanti locali.
Nel settembre 1943 però, in seguito all’occupazione tedesca dell’Italia, lo status dei profughi nel villaggio divenne incerto e le famiglie iniziarono a meditare la fuga. La famiglia Garti consultò gli Isotton e fu consigliato loro di recarsi nella zona montana innevata del Feltrino dove gli Isotton avevano dei parenti che vivevano in una casa isolata.
I Garti si trasferirono in questa località per poche settimane poiché i tedeschi iniziarono a dare la caccia ai partigiani che si erano nascosti proprio in quella zona. Di conseguenza, nel dicembre 1943, i Garti tornarono a Possagno e fu assegnata loro una piccola stanza sul retro della casa degli Isotton.
Elvira Furlan, la donna che viveva insieme agli Isotton, fu colei che andava da loro ogni giorno sia per portare cibo (nonostante la penuria di viveri), sia per riferire notizie di ciò che accadeva all’esterno. Fu proprio lei a riportare la notizia che i tedeschi avevano distribuito avvisi sulla condanna a morte di coloro che nascondevano ebrei.
Alla fine di maggio del 1945 i soldati britannici arrivarono nel villaggio e i Garti lasciarono gli Isotton all’inizio di giugno. La famiglia Garti non dimenticò mai quello che gli Isotton avevano fatto per loro, né dimenticarono tutti gli abitanti del villaggio che conoscevano la loro vera identità, ma li avevano protetti.
Evangelina Isoton morì nel 1953 e Ferdinando sposò Elvira Furlan. Ferdinando morì nel 1970, mentre Elvira nel 1963. Il 31 maggio 1990 Yad Vashem riconobbe Ferdinando Isotton, Evangelina Domenica Isotton ed Elvira Isotton come Giusti tra le nazioni.
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