Adele Zara
(scheda a cura di Irene Nieddu)
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, per evitare la deportazione, la famiglia Levi – Carlo Levi, la moglie Elisa Loly Levi e la figlia Fulvia di 13 anni – scapparono dalla loro casa a Trieste e giunsero a Oriago di Mira, piccolo borgo situato sulle rive del Brenta, vicino a Venezia.
Lì incontrarono Adele Zara che, nonostante vivesse con cinque figli, le loro mogli e i loro rispettivi figli (in tutto 17 persone), offrì ai Levi rifugio e protezione.
Tra i vari aneddoti ne emerge uno: una volta Fulvia era gravemente malata e Adele la portò in ospedale usando una falsa identità, ovvero Fulvia Zara.
Più di una volta i Levi dovettero lasciare Oriago e nascondersi altrove, perché era troppo pericoloso restare in casa durante le perquisizioni e, in questi casi, Zara li accompagnava a Venezia e li aiutava a trovare un rifugio temporaneo.
La casa di Adele Zara rimase tuttavia il punto stabile e, nonostante alcuni spostamenti, i Levi rimasero ad Oriago fino alla fine della guerra. Nel febbraio 1944 la nonna di Fulvia, a causa di una brutta caduta, venne ricoverata e, poiché la famiglia Levi era nascosta e non poteva recarsi all’ospedale, fu la famiglia Zara a darle sostegno in ospedale fingendo fosse la loro nonna.
I soldati alleati liberarono Oriago il 29 aprile 1945, ma la famiglia Levi, non avendo a Trieste un posto dove tornare, rimase a casa Zara fino al giugno 1945.
Dopo la fine della guerra le due famiglie continuarono a tenersi in contatto e il 25 febbraio 1996 lo Yad Vashem ha concesso ad Adele Zara il titolo di Giusta tra le Nazioni.
Fonti