Ebrei internati a Cison di Valmarino
- Alkalay Brazo, di Albert e Berta Kabiljo, nato a Sarajevo il 03.11.1921. Professione: maestro. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato. Soprannominato “Isidoro” e “maestro”, dopo l’armistizio si arruola nelle fila dei partigiani di Tito. Finita la guerra si trasferisce a Belgrado e negli anni ’50, dopo la laurea in Medicina, raggiunge Israele dove morirà nel 1998.
- Eschenazi Isak, di Israel e Lenka Fermo, nato a Belgrado il 10.10.1886. Coniugato con Ela Almuli. Professione: medico. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alla moglie, alla figlia Vera e ad altri parenti tutti internati a Cison. Dopo l’armistizio le famiglie Almuli e Eschenazi fuggono verso l’Italia meridionale. Ad Amandola (Ascoli Piceno) tutto il gruppo viene aiutato da Giuseppe Brutti e da sua moglie Elvira Lucci, riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” il 13 aprile 2004. Dopo la guerra emigra negli Stati Uniti.
- Almuli Ela, di Kalmi e Rejna Davico, nata a Šabac (Serbia) il 21.09.1896, coniugata con Isak Eschenazi. Professione: casalinga. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alla moglie, alla figlia Vera e ad altri parenti tutti internati a Cison. Dopo l’armistizio le famiglie Almuli e Eschenazi fuggono verso l’Italia meridionale. Ad Amandola (Ascoli Piceno) tutto il gruppo viene aiutato da Giuseppe Brutti e da sua moglie Elvira Lucci, riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” il 13 aprile 2004. Dopo la guerra emigra negli Stati Uniti.
- Eschenazi Vera, di Isak e Ela Almuli, nata a Belgrado il 02.02.1924. Professione: studentessa. Coniugata con Alberto Alkalay (Parigi, 11.08.1917; internato in provincia di Pesaro). Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme ai genitori e ad altri parenti tutti internati a Cison. Dopo l’armistizio le famiglie Almuli e Eschenazi fuggono verso l’Italia meridionale. Ad Amandola (Ascoli Piceno) tutto il gruppo viene aiutato da Giuseppe Brutti e da sua moglie Elvira Lucci, riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” il 13 aprile 2004. Dopo la guerra emigra negli Stati Uniti con il marito.
- Davico (Davicio) Rejna, di Isak e Ester Josif, nata a Belgrado il 05.01.1870. Vedova di Kalmi Almuli, madre di Ela e Lea Almuli. Professione: casalinga. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alle figlie Ela e Lea, alla figliastra Reli e ad altri parenti tutti internati a Cison. Dopo l’armistizio fugge in treno verso l’Italia meridionale con le famiglie Almuli e Eschenazi. Ad Amandola (Ascoli Piceno) tutto il gruppo viene aiutato per dieci mesi dal capostazione Giuseppe Brutti e da sua moglie Elvira Lucci che danno loro protezione e riescono a nasconderli grazie anche alla collaborazione di altri paesani. Giuseppe Brutti ed Elvira Lucci vengono riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” il 13 aprile 2004. Dopo la guerra emigra negli Stati Uniti.
- Almuli Lea, di Kalmi e Rejna Davico, nata a Šabac (Serbia) il 07.06.1906. Sorella di Ela. Professione: pianista. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alla madre e ad altri parenti tutti internati a Cison. Dopo l’armistizio le famiglie Almuli e Eschenazi fuggono verso l’Italia meridionale. Ad Amandola (Ascoli Piceno) tutto il gruppo viene aiutato da Giuseppe Brutti e da sua moglie Elvira Lucci, riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” il 13 aprile 2004. Nel febbraio 1952 emigra negli Stati Uniti.
- Benarojo Reli, di Nissim e Matilde Koen, nata a Belgrado il 21.10.1908. Coniugata con Joseph Almuli (14.03.1898). Professione: casalinga. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alle figlie Ela ed Elisa e ad altri parenti tutti internati a Cison. Dopo l’armistizio fugge in treno verso l’Italia meridionale con le famiglie Almuli e Eschenazi. Ad Amandola (Ascoli Piceno) tutto il gruppo viene aiutato da Giuseppe Brutti e da sua moglie Elvira Lucci, riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” il 13 aprile 2004. Il 14 febbraio 1946 nacque la terza figlia, Miriam. Nel febbraio 1952 emigrò negli Stati Uniti.
- Almuli Ena, di Joseph e Reli Benarojo, nata a Belgrado il 29.10.1934. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alla madre e ad altri parenti tutti internati a Cison. Dopo l’armistizio le famiglie Almuli e Eschenazi fuggono verso l’Italia meridionale. Ad Amandola (Ascoli Piceno) tutto il gruppo viene aiutato da Giuseppe Brutti e da sua moglie Elvira Lucci, riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” il 13 aprile 2004. Dopo la guerra emigra negli Stati Uniti.
- Almuli Elisa, di Joseph e Reli Benarojo, nata a Belgrado il 18.04.1936. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato assieme alla madre e ad altri parenti tutti internati a Cison. Dopo l’armistizio le famiglie Almuli e Eschenazi fuggono verso l’Italia meridionale. Ad Amandola (Ascoli Piceno) tutto il gruppo viene aiutato da Giuseppe Brutti e da sua moglie Elvira Lucci, riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” il 13 aprile 2004. Dopo la guerra emigra negli Stati Uniti.
- Barabas Silvio, di Samuel e Sara Kabiljo, nato a Sarajevo il 10.06.1920. Professione: studente; chimico. Nel settembre 1941 fuggì verso Spalato e il 30 novembre 1941 fu internato in Italia, a Cison di Valmarino. Dopo l’armistizio si nasconde a Tarzo, ma viene catturato nel dicembre 1943 grazie ad una delazione e inviato nel campo di Fossoli. Sui documenti degli Arolsen Archives è indicato che fu arrestato a settembre e portato nel carcere di Vittorio Veneto. Il 22 febbraio 1944 viene deportato ad Auschwitz dove arriva quattro giorni dopo. Numero di matricola 174473, sarà tra i 95 uomini che superano l’immediata selezione per la camera a gas e tra i 24 sopravvissuti di quel convoglio. Giunse a Buchenwald il 26 gennaio 1945 e fu registrato con la matricola 122191. Secondo un documento il 9 marzo 1945 arrivò a Natzweiler (per la precisione, in base al modulo dell’IRO compilato dopo la guerra, fu portato a Bisingen). Dall’aprile al settembre del 1945 fu impiegato presso l’UNRRA. Tornato in Italia, si laureò in Chimica all’Università di Padova. In città si stabilì in via Gattamelata 8, presso l’avvocato Levi. Il 23 ottobre 1951 emigrò in Canada. Si è spento nel 2006. La foto è tratta da www.geni.com.
- Baruch Salomon, di Jakob e Rosa Manojlovic, nato a Belgrado il 30.06.1882. Coniugato con Rica Levi. Professione: commerciante. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato e viene internato a Cison assieme alla moglie e al figlio Jakob. Il 30 gennaio 1950 emigrò con la famiglia negli Stati Uniti.
- Levi Rica, di Josif e Neti Salon, nata a Belgrado il 26.09.1886. Coniugata con Salomon Baruch. Professione: casalinga. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato e viene internato a Cison assieme al marito e al figlio Jakob. Dopo la guerra emigra negli Stati Uniti.
- Baruch Jakob, di Salomon e Rica Levi, nato a Belgrado il 17 novembre 1923. Professione: studente. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato e viene internato a Cison assieme ai genitori. Dopo la guerra emigra negli Stati Uniti.
- Bernfeld Raffaele, di Simone e Anna Lewin, nato a Belgrado il 14.04.1891. Professione: giornalista. Nel 1938-1939 era a Parigi, poi si spostò a Zurigo dove rimase fino a luglio quando si trasferì a Belgrado. Nel 1941 era a Spalato. Arrivò in Italia il 30 novembre 1941. A seguito dell’armistizio fuggì e raggiunse Amandola (Ascoli Piceno). Dal 1944 era a Roma (in via della Cordonata 6). Passò poi nel campo di Cinecittà. All’IRO chiese di emigrare in Canada o in Argentina. Si vedano i documenti presenti negli Arolsen Archives.
- Bibrovskj Michele, di Enrico e Berta Natanska, nato a Sompolno (Polonia) il 25.06.1910. Professione: commerciante. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato.
- De Majo Stephan, di Giovanni e Sultana Levi, nato a Belgrado il 25.07.1907. Coniugato con Gisi Hernfeld. Professione: commerciante. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato e viene internato a Cison assieme alla moglie. La sorella Rosalia è internata inizialmente a Mareno di Piave, ma poi lo raggiungerà a Cison assieme al figlio. Dopo la guerra emigra in Brasile.
- Hernfeld Gisi, di Samuel e Fany Rosemblum, nata a Zanda (Serbia) il 05.09.1909. Coniugata con Stephan De Majo. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato e viene internato a Cison assieme al marito. Dopo la guerra emigra in Brasile.
- De Majo Rosalia in Kohn, di Giovanni e Sultana Levi, nata a Belgrado il 07.03.1912. Professione: casalinga. Arriva in Italia da Spalato il 30 novembre 1941 e viene internata a Mareno di Piave assieme al figlio Lili. In seguito si trasferisce a Cison di Valmarino e si ricongiunge al fratello.
- Kohn Lili, di Andrea e Rosalia De Majo, nato a Belgrado il 05.05.1936. Arriva in Italia da Spalato il 30 novembre 1941 e viene internato a Mareno assieme alla madre. In seguito si trasferisce a Cison di Valmarino e si ricongiunge con lo zio Stephan De Majo.
- Feigenbaum Ruza, di Marco e Ruzica Stein, nata a Sombor (Serbia) il 24.06.1902. Coniugata con Hermann Frajdenfeld. Arrivò in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato. Dai primi dati risultava che il marito era internato a Crespano, mentre il figlio Bernhard fu confinato prima a Roana (Vicenza) e poi a Ferramonti dove arrivò insieme alla madre nel 1942. Consultando i documenti degli Arolsen Archives, si evince che Ruza era sposata sì con Herman Frajdenfeld (Freundenfeld), ma dopo la guerra il nome del marito è associato a quello di Elvira Alfandari, già internata a Lusiana.
- FRAJNDEFELD Bernardo, di Hermann e di Feigenbaum Rosa, nato a Belgrado l’11.06.1924. Studente. Di nazionalità croata. Tradotto da Fiume a Vicenza il 22 novembre 1941. Internato a Canove di Roana. Successivamente passa a Cison di Valmarino, dove era internata la madre. Il padre era invece a Crespano del Grappa. Il 27.09.1942 viene inviato a Ferramonti. Risulta a Bari il 16.08.1944 e a Santa Maria al Bagno (LE) il 06.09.1945.
- Gold Edvard, di Ignazio e Erminia Massaricova (Maserekova), nato a Vienna il 22.06.1905(1906). Professione: impiegato. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato.
- Montiljo Jakov, di Mosè e Matilda Levi, nato a Sarajevo il 24.10.1917. Professione: commerciante. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato. Dopo la guerra raggiunge in Palestina.
- Neumann (Najman) Samuel, di Roberto e Elisa Levi, nato a Belgrado il 15.10.1895. Coniugato con Livia Salon. Professione: impiegato. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato e viene internata a Cison assieme alla moglie. Il suo nome e quello di Livia ed Elisa sono presenti su una lista di rifugiati partiti da Napoli l’11 dicembre 1949 con la nave USS General Greeley diretta negli USA.
- Salom Livia, di Maurizio e Adele Viterbo, nata a Trieste il 06.07.1905. Coniugato con Samuel Neumann. Professione: insegnante di lettere. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato e viene internata a Cison assieme al marito.
- Neumann Elisa, di Samuel e Livia Salon, nata a Belgrado il 05.01.1934. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato e viene internata a Cison assieme ai genitori.
- Reiter Miriam, di Mosè e Toni Reiter, nata a Zagabria il 22.09.1905. Coniugata con Maner Sperber. Professione: insegnante di psicologia. Arrivò in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato e fu internata a Cison assieme al figlio Vladimir Sperber. Il 6 marzo 1951 emigrò con il figlio per gli Stati Uniti. Si vedano i documenti presenti negli Arolsen Archives.
- Sperber Vladimir, di Maner e Miriam Reiter, nato a Zagabria il 29.01.1934. Arrivò in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato e fu internata a Cison assieme alla madre.
- Schlesinger Ruth, di Marco e Enrica Carnebac, nata a Vienna il 06.12.1880. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato. Ricoverata all’ospedale psichiatrico di Mogliano. Risulta in Svizzera.
- Weiss Mikael, di Guglielmo e Regina (Malvina) Stern, nato a Belgrado l’11.08.1888. Professione: studente. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato e viene internato a Cison assieme al figlio Hans. Dopo la guerra raggiunge in Palestina.
- Weiss Hans, di Mikael e Lilli Kertes, nato a Belgrado il 05.09.1924. Arriva in Italia il 30 novembre 1941 da Spalato e viene internato a Cison assieme al padre. Dopo la guerra raggiunge in Palestina.
Dati
- Internati totali: 30 (non conteggiato Frajndefeld perché già inserito nel comune di Roana)
- Maschi: 15
- Femmine: 15
- Nuclei familiari: 6
- Persone sole: 8
- Minorenni al 1943: 5
- Deportati: 1
- Sopravvissuti: 30 (di cui 1 deportato)
- Nazionalità: 26 jugoslavi, 3 austriaci (di cui 1 nata a Trieste sposata con uno jugoslavo), 1 polacco.