EBREI STRANIERI INTERNATI IN VENETO
“Non so cosa accadrà domani. Comunque sia, sono pronto a tutto. (…). La cosa peggiore di tutte è non sapere quando ritornerò e ti vedrò. In ogni caso, questa cartolina sarà il mio addio a te. Stai bene, Elsa, e resisti. Io ti ricordo. Se dovesse accadere qualcosa, vorrei che lì ci fosse una persona che ricordasse che una volta è vissuto qualcuno chiamato David Berger”.
Vilnius, 2 marzo 1941 Cartolina spedita da David Berger ad Elsa Gross, Petach Tikva, Palestina-Israele
in Bacharach Zwi (a cura di), Le mie ultime parole. Lettere dalla Shoah, Laterza, Roma-Bari 2011, pp. 155-156
Contesto storico
Per una ricostruzione delle vicende storiche che portarono all’internamento degli ebrei stranieri e per conoscere le caratteristiche di questa misura di “pubblica sicurezza” si vedano i materiali della mostra Dal rifugio all’inganno o i file presenti nella sezione didattica (indicati nel paragrafo “cartella parte terza”).
Numero di internati
In Veneto in totale furono internati 1408 ebrei:
- 615 nel Vicentino (a cui si potrebbero aggiungere 5 ebrei non internati che furono poi deportati)
- 394 nel Trevigiano (oltre a 8 ebrei già inseriti in provincia di Vicenza: 2 passati da Crespano a Sossano, Friedman Abraham e Stein Rosalie; 2 da Posina a Crespano, Friedman David e Coric Janka; 1 da Roana a Oderzo, Papo Giacomo; 1 da Roana a Mareno, Kabilio Santo; 1 da Posina a Tarzo, Graf Sigfrid; 1 da Valli del Pasubio ad Asolo, Schaffer Simon),
- 181 nel Bellunese (comprese due ebree le cui biografie sono riportate nella pagina dedicata a Posina, Fanny Knacker e Renata Markovic; non conteggiati: 2 ebrei inseriti a Posina, Herman e Josip Markovic, 1 a Sandrigo, Carlo Kudis, 2 a Mareno di Piave, Ruza Kraus e Franziska Rechnitzer)
- 121 nel Rodigino (oltre a 2 ebrei conteggiati per la provincia di Vicenza, Singer Ziga e Weissman Haika, poi arrivati a Rovigo)
- 57 nel Padovano (oltre a Otto Lederer internato prima a Canove di Roana e poi a Cittadella)
- 32 nel Veronese
- 8 nel Veneziano
Comuni di internamento
Gli ebrei furono inviati in 87 comuni che salgono a 97 se teniamo conto di altri luoghi in cui furono internati gli ebrei per periodi più brevi:
- 26 nel Vicentino (a cui aggiungere Crespadoro e Rosà)
- 17 nel Trevigiano (a cui aggiungere Conegliano, Mogliano e Vedelago)
- 16 nel Bellunese
- 15 nel Rodigino (a cui aggiungere Bergantina, Ceregnano, Occhiobello, San Martino di Venezze e Trecenta)
- 11 nel Padovano
- 1 in provincia di Verona
- 1 in provincia di Venezia.
Composizione del gruppo
I maschi erano 771 (ai quali vanno aggiunti 4 non internati nel vicentino), le femmine 637 (più 1 non internata nel vicentino).
I nuclei familiari erano 367 (a cui si può aggiungere una coppia non internata nel vicentino), mentre le persone sole erano 192 (oltre a 3 ebrei non internate nel vicentino). In realtà, diverse persone sole avevano parenti internati in altri comuni del Veneto o in altre province italiane.
I minorenni al momento della fuga erano 225 (forse 227 considerando 2 ebrei internati nel vicentino e di cui non ci sono dati precisi).
Nazionalità
Individuare la nazionalità degli internati non è sempre immediato sia per motivi legati alle vicende personali, sia per i cambiamenti territoriali avvenuti alla fine degli anni Trenta e durante la Seconda guerra mondiale, sia perché per le mogli veniva indicata la nazionalità del marito. Nelle sezioni interne si possono osservare tali sfumature. La suddivisione qui proposta può essere modificata cambiando uno o più parametri, ma almeno può rendere l’idea della provenienza degli ebrei:
- 810 erano jugoslavi
- 188 polacchi
- 170 austriaci
- 95 tedeschi
- 44 ungheresi
- 31 cecoslovacchi
- 20 senza dati (tra cui alcuni apolidi)
- 16 romeni
- 12 turchi
- 6 italiani (per lo più apolidi di altre origini)
- 5 greci
- 4 russi
- 2 ucraini
- 2 nati a Fiume
- 2 bulgari
- 1 svizzera.
Deportati e sopravvissuti
Dal Veneto furono deportati 172 ebrei stranieri (il 12,21% di quelli internati).
Di questi 26 sopravvissero e 1 fu liberato dal campo di Bolzano. Di conseguenza gli ebrei deportati e morti nei campi di concentramento furono 145.
Non vanno dimenticati, inoltre, 7 ebrei uccisi in Italia:
- 4 afferenti alla provincia di Vicenza (3 ebrei uccisi alle Fosse Ardeatine, 1 ucciso dai fascisti)
- 2 al Bellunese (Isidoro Amsterdamer e Lea Rosembaum, morti nell’eccidio del campo di aviazione di Forlì)
- 1 al Veronese (una donna morta nel campo di Fossoli).
Si segnalano anche 5 ebrei morti per malattia durante l’internamento.
In totale i morti furono 157 ossia l’11,15%. I sopravvissuti furono 1251, cifra corrispondente all’88,85%. Al totale degli ebrei morti potrebbero essere aggiunti i 5 ebrei legati alla provincia di Vicenza: 2 stranieri non internati che avevano avuto la cittadinanza italiana per poi diventare apolidi e che furono deportati ad Auschwitz dove morirono; 2 italiani deportati ad Auschwitz insieme agli ebrei stranieri; 1 italiano morto nel campo di Bolzano. La percentuale dei morti salirebbe così all’11,46% e quella dei sopravvissuti scenderebbe all’88,54%.
Per maggiori dettagli si vedano le sezioni dedicate alle singole province e ai relativi comuni di internamento.